Cos’è?
La risonanza magnetica (RM) è un esame diagnostico di II-III° livello che permette di visualizzare l’interno del nostro corpo su sezioni multiplanari attraverso le proprietà dei campi magnetici di alta intensità e onde a radiofrequenza simili a quelle utilizzate per la radio e la televisione, senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti (raggi X). Per tale motivo, allo stato attuale delle conoscenze non c’è ragione di credere che la risonanza magnetica possa provocare danni, nemmeno a distanza di tempo.
Ideata e messa a punto intorno al 1980, la risonanza magnetica ha subito nel corso degli anni un costante processo di evoluzione tecnologica. Oggi, grazie alla sua estrema precisione diagnostica e all’assenza quasi totale di effetti collaterali, si è conquistata un ruolo di primaria importanza nella diagnosi di numerosissime malattie.
RM a basso campo (aperta)
La nostra apparecchiatura si definisce “aperta“: il paziente non dovrà essere posizionato in un tunnel, bensì su di un lettino senza ulteriori pareti o impedimenti. L’esame risulta così più facile da eseguire su determinate categorie di pazienti come bambini, anziani e sui soggetti che soffrono di claustrofobia, riducendo la paura e l’ansia.
Tale apparecchiatura permette, spesso a seguito di un’ecografia, di caratterizzare con grandi panoramicità e dettaglio anatomico, alterazioni tendinee e muscolari, soprattutto in previsione di intervento chirurgico.
Non è possibile studiare altri distretti corporei per i suoi limiti intrinseci, per i quali sarà necessaria una RM ad alto campo.