Senologia

Perché si fa un controllo senologico?

Per la prevenzione del tumore al seno, malattia potenzialmente grave se non individuata e curata per tempo. Il tumore al seno rappresenta la neoplasia più diffusa e diagnostica nella popolazione femminile al mondo, ed in Italia costituisce la prima causa di decesso per tumore tra la popolazione femminile. Oggi, grazie all’impegno profuso nella ricerca e nella terapia, la mortalità per questa patologia è in costante diminuzione. Innumerevoli studi hanno infatti dimostrato una sensibile riduzione del tasso di mortalità nelle popolazioni sottoposte a screening. Fare una diagnosi precoce vuol dire, infatti, aumentare la possibilità di guarigione.

Come si diagnostica un tumore al seno?

Visita senologica, esame Mammografico, Ecografico ed eventuale esame di Risonanza Magnetica.

Che cos’è la visita senologica?

Consiste nel primo approccio alla paziente, in cui il medico radiologo deve raccogliere l’anamnesi per gravidanze, patologie passate della mammella, eventuale uso di anticoncezionali, per poi visitare la paziente a torace nudo per:
– osservare eventuali alterazioni della cute e del capezzolo (pelle a buccia d’arancia, capezzoli accessori, retrazioni cicatriziali), la simmetria dei seni e la morfologia dell’areola
– palpare i seni con le braccia poste in alto (per far contrarre i muscoli pettorali sottostanti alla mammella) in cerca di nodularità e alterazioni delle consistenza, e le ascelle per palpare eventuali linfonodi
– verificare eventuali secrezioni dal capezzolo

Che cos’è la Mammografia?

La mammografia è un esame radiologico della mammella ed è il mezzo più efficace e sicuro per la diagnosi precoce dei tumori del seno. Attraverso la mammografia, infatti, è possibile individuare lesioni di piccole dimensioni anche asintomatiche o non percepibili al tatto. L’esame si effettua comprimendo entrambi i seni (mammografia bilaterale) tra due piani di plexiglass. La quantità di raggi X impiegata durante la mammografia è molto bassa, grazie all’uso di apparecchiature moderne controllate costantemente. L’esame potrebbe causare dei fastidi derivanti dalla compressione della mammella, peraltro indispensabile per ottenere un’immagine radiografica nitida.

Presso i centri di Adelfia e Polignano disponiamo della Tomosintesi (o mammografia 3D), un’apparecchiatura di ultima generazione che permette di effettuare un esame mammografico più approfondito e più sensibile.

Che cos’è l’Ecografia?

Con tale metodica andiamo a completare lo studio sulla mammella, soprattutto per lo studio del seno di pazienti giovani. Sarà possibile aggiungere dettagli preziosi, come chiarimenti sulla struttura solida o liquida delle lesioni evidenziate in mammografia o alla palpazione.

Quando si comincia lo screening mammografico?

Normalmente una volta l’anno dopo i 40 anni.
In caso di familiarità per tumori si consiglia cominciare a 35 anni.

Prima dei 40 anni cosa è consigliato fare?

Ruolo fondamentale riveste l’autopalpazione, da eseguire settimanalmente, preferibilmente sotto la doccia a mani insaponate per un maggiore scorrevolezza e braccio dello stesso lato alzato, per contrarre il muscolo pettorale: in caso di dubbi consultare il proprio medico di famiglia o il radiologo.

Dopo i 60 anni si sospende il controllo mammografico?

No, se il radiologo lo ritiene, in base alla storia clinica particolare della paziente, può dilazionare il controllo ogni 2 anni, ma non sospenderlo.

Controindicazioni

La mammografia utilizza radiazioni ionizzanti (raggi X) per cui è assolutamente controindicata in donne gravide. Non vi sono controindicazioni per l’esame ecografico.

Preparazione ed informazioni utili

Gli esami mammografici ed ecografici non necessitano di alcuna particolare preparazione. È opportuno evitare l’uso locale di qualsiasi tipo di cosmetico, olio, crema e soprattutto talco. Portare con sé eventuali esami precedenti, necessari per una migliore valutazione e risposta diagnostica.